Sono trascorsi 100 anni da quando sulle montagne di Cortina d'Ampezzo, dell'Alto Agordino e della Val di Zoldo, migliaia di uomini, italiani e austro - ungarici, si affrontarono nell' immane scontro armato della prima Guerra Mondiale.
Lungo i sentieri e le piste da sci, a pochi passi dai rifugi e dalle palestre di roccia nel cuore delle Dolomiti è possibile visitare le gallerie di guerra del Lagazuoi, le trincee e le postazioni all'aperto delle 5 Torri, del Col di Lana, della Marmolada, della Tofana. Luoghi che testimoniano la barbarie e l'inutilità di una guerra di cui era difficile persino comprendere il senso.
Ma le tracce e i ruderi recuperati oggi "parlano" nel linguaggio utile e civile della conoscenza. Testimoniano la crudeltà della guerra e la sofferenza dell'uomo anche la Ferrata delle Trincee al Monte Padon, gli ossari di Salesei a Livinallongo a Passo Pordoi e a Pocol a Cortina d’Ampezzo, il Museo Valparola con il villaggio Edelweiss o il Museo in Marmolada a 3.256 m di quota e l’itinerario storico sul Col di Lana.