Il percorso si sviluppa tra prati e boschi di abeti e larici ai piedi delle Foppe e in vista delle torri settentrionali della Civetta, con belle inquadrature su pozze d’acqua e cascate del Maè, oltre che sul Pelmo.
Dalla piazzetta di Pecol Vecchio (circondata da vecchie case e dalla chiesa ricostruita dopo l’incendio dell’autunno del 1961) si attraversa il Maè su uno stretto ponte e si prosegue per la strada rurale (segn. 586) che dirige a ovest verso la pista Lendina dell Civetta, seguendo le indicazioni del “percorso ginnico”.
Circa 250 metri dopo il ponte, nei pressi di casa Bellini, si trova la cosiddetta Casa Sporca, dove anticamente si trovava un forno fusorio da ferro, ancora citato nel 1936 ma ora completamente scomparso; poco più avanti, in un recinto sulla destra, pascola all’aperto tutto l’anno una piccola mandria di vacche di razza scozzese, dalle lunghe corna e lungo pelo, che attirano la curiosità dei turisti.
La strada passa poi accanto alla piccola casèra del Zorzi, sale per un breve tratto nel bosco e più dolcemente raggiunge un bivio in località Pian de la Miniera (o Pian de le Fraghe, 1433 m, 15 min; sulla sinistra prosegue il sent. 586 per la Val di Pecol). Continuando, sempre su terreno pianeggiante, verso ovest (segn. 587) per circa 1250 metri si incontra un altro bivio; qui si abbandona il sentiero 587 (che sale a sinistra in direzione della Val Civetta) per proseguire verso il corso del torrente Maè. Si giunge così in località “Le Palanche” (che significa “passerelle”; 30 min.) dove, oltre che godersi l’aperto pascolo e le cascatelle e pozze del torrente, al riparo di una tettoia si può sedere comodamente a un tavolo e fare merenda al sacco o preparare delle grigliate in compagnia.
Per il rientro a Pecol, si attraversa il torrente sul ponticello di legno e subito dopo si prende a destra (est, a sinistra si sale in direzione del Coldài) per seguire il largo sentiero-mulattiera che riporta in paese sulla sinistra orografica; con modesti saliscendi, tra aperti pascoli che lasciano godere un bel panorama, si attraversa la Val Fontana, si passa sotto la seggiovia Le Coste e si ritorna al punto di partenza.
Passeggiata molto facile e rilassante, ideale per chi si esercita nel Nordic Walking. Il percorso si sviluppa tra prati e boschi di abeti e larici ai piedi delle Foppe e in vista delle torri settentrionali della Civetta, con belle inquadrature su pozze d’acqua e cascate del Maè, oltre che sul Pelmo.
Dalla piazzetta di Pecol Vecchio (circondata da vecchie case e dalla chiesa ricostruita dopo l’incendio dell’autunno del 1961) si attraversa il Maè su uno stretto ponte e si prosegue per la strada rurale (segn. 586) che dirige a ovest verso la pista Lendina del Civetta, seguendo le indicazioni del “percorso ginnico”.
Circa 250 metri dopo il ponte, nei pressi di casa Bellini, si trova la cosiddetta Casa Sporca, dove anticamente si trovava un forno fusorio da ferro, ancora citato nel 1936 ma ora completamente scomparso; poco più avanti, in un recinto sulla destra, pascola all’aperto tutto l’anno una piccola mandria di vacche di razza scozzese, dalle lunghe corna e lungo pelo, che attirano la curiosità dei turisti.
La strada passa poi accanto alla piccola casèra del Zorzi, sale per un breve tratto nel bosco e più dolcemente raggiunge un bivio in località Pian de la Miniera (o Pian de le Fraghe, 1433 m, 15 min; sulla sinistra prosegue il sent. 586 per la Val di Pecol). Continuando, sempre su terreno pianeggiante, verso ovest (segn. 587) per circa 1250 metri si incontra un altro bivio; qui si abbandona il sentiero 587 (che sale a sinistra in direzione della Val Civetta) per proseguire verso il corso del torrente Maè. Si giunge così in località “Le Palanche” (che significa “passerelle”; 30 min.) dove, oltre che godersi l’aperto pascolo e le cascatelle e pozze del torrente, al riparo di una tettoia si può sedere comodamente a un tavolo e fare merenda al sacco o preparare delle grigliate in compagnia.
Per il rientro a Pecol, si attraversa il torrente sul ponticello di legno e subito dopo si prende a destra (est, a sinistra si sale in direzione del Coldài) per seguire il largo sentiero-mulattiera che riporta in paese sulla sinistra orografica; con modesti saliscendi, tra aperti pascoli che lasciano godere un bel panorama, si attraversa la Val Fontana, si passa sotto la seggiovia Le Coste e si ritorna al punto di partenza.
Varianti: Le sorgenti del Maé - Dal percorso descritto si staccano due stradine che proseguono in direzione sud-ovest per la Val di Pecol e il ristoro Civetta (Casòt di Pecol, segn. 586) e per la Val Civetta (587). Seguendole, si può salire fino alle Sorgenti del Maè. Conviene prendere la seconda, una comoda strada che fiancheggia il corso del torrente, incontrando dopo una decina di minuti un cartello (1520 m ca) che indica verso destra “Sorgenti del Maè”.
Si segue il sentiero (che raggiunge la sommità del Col Grand, 1927 m) e a metà circa del ripido pendio un’altra segnalazione indica a destra la direzione per la sorgente, dove da una piccola cavità della roccia nasce il torrente (40 min).