Partiamo dal centro di Alleghe e sulla trafficata SP203 raggiungiamo l’abitato di Masarè, superato il ponte giriamo a destra e prendiamo verso Saviner pedalando sulla comunale asfaltata, facciamo attenzione al breve strappo all’altezza di Villa Paganini e poi in discesa fino al lago per risalire a Saviner, scendiamo per una breve stradina, inizialmente un po’acida per via del fondo sassoso, che finisce dopo pochi metri sulla ciclabile che costeggia il Cordevole fino a Santa Maria delle Grazie. Prendiamo su asfalto in direzione del cimitero del paese, arrivati giriamo la stradina sterrata sulla destra continuando a pedalare in falsopiano per qualche centinaio di metri, facciamo attenzione ad una breve discesa con il fondo a sassi smossi, poi sotto riprendiamo a costeggiare risalendo il Cordevole fino a Savinei, continuando la stessa pista arriviamo con un paio di saliscendi in località Pettorina. Da qui su asfalto in leggera salita in direzione di Sottoguda passando per Sorarù, Col di Rocca e sempre pedalando sulla ciclabile arriviamo a Sottoguda con gli ultimi metri su sterrato, breve strappo e siamo appena sopra l’abitato, giriamo a destra e subito a sinistra per attraversare il paese alla fine del quale imbocchiamo i Serrai di Sottoguda teatro di tanti giri d’Italia, un vero canyon con partenza tranquilla e molto ben pedalabile mentre un po’ ostico si propone sul finale. Siamo arrivati a Malga Ciapela e pedaliamo sull’asfalto della 641 per km 2,5 fino ad arrivare alla seggiovia che ci porterà al Passo Padon, riprese le bici scendiamo su sentiero che poi passerà a stradina sterrata e nuovamente a sentiero per poco più di 2,5 km fino al point di Mesola, risaliamo 1 km su carrareccia fino a sotto Col Vescovo (2348 mt.). Continuiamo in discesa sempre su strada sterrata con segnavia 680 fino all’immissione sulla SS48 che scende dal Pordoi, un tratto di circa 1,8 km su asfalto per poi prendere da Ru de Pordou lo sterrato sulla destra fino ad arrivare tutto in discesa al piazzale degli impianti di risalita di Arabba. Ritorniamo sull’asfalto della statale per poco meno di 4,5 km fino alla deviazione sulla sinistra verso Cherz e Malga Cherz che raggiungiamo in salita su sterrato per 1,5 km e continuando a salire per 2,5 km arriviamo al Passo Incisa superato il quale proseguiamo in discesa verso il point di Freines e poi l’ultimo km in asfalto fino a Corvara Rutort per proseguire al point di Piz dal Ander e quasi in piano per 1,65 km fino all’Utia La Brancia. Ripartiamo con circa settecento metri di saliscendi fino ad arrivare al rifugio Bioch, proseguiamo per altri 600 metri tra salita e discesa fino a Pre de Raus per prendere poi in salita i 600 metri che ci separano dal Pràlongia, continuiamo in discesa fino ai Pra de Sare per oltre 5,5 km tutti su sterrato veloce e divertente, segue un breve tratto pianeggiante per riprendere quasi subito a salire verso Malga Valparola superata la quale subito dopo prendiamo un breve tratto asfaltato per risalire verso il Passo Valparola scollinato il quale discendiamo verso il Passo Falzarego. Superato il passo prendiamo in discesa sulla SR48 per poco più di 4 km fino al tornante dove gireremo a destra per Bai de Dones e la seggiovia che ci porterà al rifugio Scoiattoli al cospetto delle 5 Torri. Scendiamo dall’impianto di risalita al rifugio Scoiattoli (2255 mt), qui è possibile visitare le trincee recentemente ristrutturate dove all’epoca si insediò il Comando Italiano del Gruppo Artiglieria da Montagna per comandare le batterie di cannoni puntati contro le postazione avversarie degli austriaci poste sul Lagazuoi e sul Forte Tre Sassi al passo di Valparola. In memoria di questi tragici eventi gli ex contendenti hanno realizzato forse il più grande in estensione Museo della prima Guerra Mondiale composto dai siti all’aperto del Forte Tre Sassi, del Sasso di Stria, del Lagazuoi e delle 5 Torri. Riprendiamo a pedalare risalendo dai 2255 mt. del Rifugio Scoiattoli verso la Forcella Nuvolao a quota 2416 mt, la salita è decisamente dura sia per le pendenze che sfiorano il 15% sia per il fondo non facile e insidioso e saranno 1000 metri molto impegnativi. Ripartiamo dal punto più panoramico ma anche più alto del nostro itinerario scendendo per la sassosa pista da sci con un fondo non facile e molto sconnesso, lasceremo questo tratto impegnativo dopo 120 metri circa per prendere il sentiero sulla destra con il segnavia 441 e lo percorriamo sovrastati dall’Averau fino al point “Pre da Pontin”, un sentiero sassoso per km. 1,2 e un -156 metri di dislivello. Al bivio prendiamo verso sinistra sul sentiero che ci porterà a scendere di ancora 110 mt. di dislivello per poco più di 1 km fino ad arrivare alla località di Melei (2142 mt). Ci aspetta un tratto suggestivo e articolato di km 5,57 con 54 metri di dislivello in salita e -523 negativi che ci farà pedalare sotto il monte Pore su un percorso sassoso in parte e boschivo a saliscendi per lo più, percorreremo l’antica strada della Vena fino alla località di Col (1672 mt.) e proseguiamo su sentiero, a parte il primo tratto in asfalto, in discesa verso Colcuc con km. 2,22 e -146 mt. con un dislivello medio del 6,5%. Continuiamo sullo sterrato silvo pastorale fino al prossimo point di Sfessura distante 1700 metri circa tra più salita e poca discesa, qui giriamo a destra e proseguiamo verso Canazei in territorio di Colle di Santa Lucia distante meno di 1 km e in discesa per -135 mt. negativi. Proseguiamo la nostra piacevole ma intensa discesa verso il Col de Foa prendendo sotto Villagrande il sentiero che con il suo impegnativo 15% circa di pendenza ci farà percorrere in un battibaleno i circa 2 km per arrivare al point con un breve tratto in asfalto, e in parte strada bianca boschiva. Attraversiamo la strada principale asfaltata e proseguiamo prendendo il sentiero di 1 km. circa su sterrato boschivo con una pendenza del 14% circa per arrivare all’abitato Caprile che lasceremo alle nostre spalle e pedaleremo costeggiando il Cordevole per gli ultimi 4 km. sulla via Nazionale o SR203 fino alla periferia di Alleghe dove gireremo a destra per spendere le ultime pedalate sul lungolago per proseguire verso il centro del paese.