La Ferrata delle Trincee è una ferrata non facile, ma molto affascinante e sicura sulla cresta scura di origine vulcanica del Padon; con una bellissima vista sul ghiacciaio della Marmolada e le montagne delle Dolomiti circostanti. Lungo la via sono visibili diversi appostamenti austriaci della battaglia della Grande Guerra. Vi si può inoltre accedere comodamente con la funivia che da Arabba porta a Porta Vescovo oppure a piedi dal Passo Fedaia o ancora utilizzando la seggiovia Padon o infine dal Passo Pordoi. Da Porta Vescovo un sentiero segnato in rosso si snoda per 500 metri, dapprima quasi pianeggiante verso sud-est e poi lungo il ripido pendio erboso fin sotto le rocce, dove si trova l'attacco. Una targa segna il punto di partenza. Subito all'inizio si hanno 35 metri di corda verticale. Chi prende alla leggera questo ostacolo farebbe meglio a tornare immediatamente indietro. Si prosegue poi più agevolmente verso la cengia erbosa, una corda rinforzata da pioli guida sulla lastra di roccia verso la cresta ventosa. Qui inizia la traversata aerea, saliscendi della cresta che conduce ad un ponticello sospeso fra due guglie. Oltrepassato questo, sale un pilastro liscio da cui si raggiunge il punto più alto dell'itinerario: i Bec de Mesdì 2.727 m). Superati vari brevi tratti esposti, inizia la discesa lungo la fune d'acciaio (fare attenzione a non provocare caduta sassi), fino ad una forcella. Si prosegue risalendo un vecchio sentiero di guerra costruito con un muro a secco ed in breve tempo si giunge su un pianerottolo dove erano installate le cucine da campo ed una prima galleria, postazione dominante. Si prosegue ora su una cengia che segue le curvature della parete, e conduce ad un terrazzino costruito durante le ostilità; riparato dalla parete, si trovava un riflettore utilizzato per scopi bellici. Attraverso passaggi di roccia verticali, per niente facili anche se muniti di gradini e funi d'acciaio, si scende per circa 30 m. Dopo le ultime corde di sicurezza si prosegue verso destra, (seguire il segnavia) per un pendio erboso e scosceso, (privo di cavo metallico) sino a giungere alla vicina forcella che conserva ancora evidenti costruzioni militari, dove termina il primo tratto della via ferrata. Da questo punto si può tornare a Porta Vescovo in circa 15 minuti; oppure proseguire sul sentiero attrezzato n 636 fino al Bivacco Bontadini e Passo Padon, dove si incrocia il sentiero n° 699 che scende ad Arabba o al Passo di Fedaia.