Provenendo da sud, poco distante da Venezia, una delle prime località che si incontrano nella Valle del Boite è Valle di Cadore, un comune di circa 2000 abitanti facente parte delle Dolomiti bellunesi. Valle si distende lungo una dolce sponda prativa, a quota 851 m sul livello del mare, alle pendici del monte Antelao, e si affaccia al maestoso gruppo del Duranno.
Il paese è un felice connubbio tra antico e moderno e offre interessanti attrattive sia per gli sportivi, sia per gli amanti di storia e cultura.
Grazie alla sua posizione centrale, Valle è vicino ai comprensori sciistici di San Vito e Cortina e di Auronzo-Misurina, che possono essere facilmente raggiunti con i mezzi pubblici o in macchina, in circa mezz'ora di viaggio.
La Lunga Via delle Dolomiti attraversa il paese nella parte alta e diventa una piacevole passeggiata sia d'inverno sia d'estate, oltre che meta ambita dei ciclisti italiani e stranieri. Lungo il percorso si trova il centro Polifunzionale con servizio bar, panchine e tavolini, dove ristorarsi al sole. Valle è dotato anche di una zona impianti sportivi che comprende un campo di calcio e da tennis.
A Valle di Cadore, paese con origini molto antiche, troviamo le tracce di un passato remoto, risalente al I e II secolo d.C.. La strada chiamata "della Greola", oggi la strada Cavallera, che partiva da Perarolo di Cadore e passava per Valle, costituiva parte dell'Antica Strada Regia e della via Claudia Augusta Altinate, che proseguiva per il Centro Cadore fino al Passo Monte Croce Comelico.
Sono presenti interessanti testimonianze archeologiche, reperti votivi di origine romana e preromana, come ad esempio una lapide del I sec. d.C., una moneta raffigurante Druso, bronzi, vasi e armi, a tutt'oggi conservati nel Museo Archeologico della Magnifica Comunità di Pieve di Cadore. Importanti anche i ritrovamenti di manici di brocca con iscrizioni venetiche dedicate alla divinità Loudera (Libera), i resti di ville ad ipocausto e i mosaici.
Una delle bellezze e delle particolarità è nascosta nel centro del paese ed è l'antica borgata di Costa, dove convivono palazzi di impronta veneziana, dalle strutture abitative risalenti ai primi secoli dopo Cristo, con le tradizionali case cadorine di montagna. Passando per la suggestiva via Romana, si scorgono antichi palazzi ricchi di volte, balconi con stemmi e angoli pittoreschi.
Nella località Rusecco, il 2 marzo 1508, si combattè la Battaglia di Cadore, nella quale i Cadorini alleati dei Veneziani sconfissero l'esercito austriaco di Massimiliano I. A memoria della battaglia, sulla curva regolata da semaforo nel centro del paese, si trova il palazzo Costantini Lanza, oggi sottoposto a tutela artistica, dove soggiornò Bartolomeo d'Alviano, guida delle truppe veneziane. Palazzo Santin-Zampolli, Casa Galeazzi ora Ciliotta e Casa Costantini dei Leoni rappresentano altre dimore nobili risalenti all'epoca Cinquecentesca ancora ammirabili.
Sulle rovine di un castello di origine romana, sorge una tra le più spettacolari chiese del Cadore: la Chiesa settecentesca di San Martino, che purtroppo è però momentaneamente chiusa per motivi di sicurezza. E' impressionante vedere come questa costruzione, posta in una stupenda posizione panoramica, si erga su uno sperone roccioso a strapiombo sulla Valle del Boite. Meritano una citazione le tele di Antonio Lazzarini e la pala di Francesco da Milano, che si trovano al suo interno.
Nella frazione di Damos, che si raggiunge passando per il caratteristico ponte coperto di Rualan, è presente una Chiesa dedicata ai Santi Andrea e Giovanni, dove viene conservato un affresco trecentesco di notevole interesse, uno dei più antichi del Cadore, che ha come tema la crocifissione di Cristo.
Sopra l'abitato di Venas si trovano i resti di diverse costruzioni militari. Le fortificazioni di Pian del Landro furono erette tra il 1911 e il 1914 dal Genio militare italiano per impedire ai nemici di arrivare dalla Valle del Boite e dal Passo Cibiana. Proseguendo sulla strada dei forti, troviamo la caserma di Sant'Anna, che venne costruita agli inizi del Novecento in cima all'omonimo colle.