Le Dolomiti

Come sono nate le Dolomiti?
Un tempo le Dolomiti non c’erano. Milioni e milioni di anni fa, erano una vasta e immensa pianura, che con il passare dei secoli si trasformò in un mare tropicale con numerosi atolli e vulcani, che crebbero di dimensioni, poi il tutto sprofondò nell’oceano, fino a quando Europa ed Africa non si scontrarono facendo emergere svettanti ed imponenti montagne: le Dolomiti.
La storia geologica delle Dolomiti inizia circa 280 milioni di anni fa quando nel Permiano una catena montuosa, situata ai bordi di un golfo oceanico, iniziò a sprofondare: la regione dolomitica divenne così un grande mare caldo. Numerosi sedimenti iniziarono a depositarsi, a cui si aggiunsero, grazie all’intensa attività vulcanica, depositi di porfidi. A partire da circa 240 milioni di anni fa numerosi organismi, che avevano bisogno della luce per vivere, iniziarono a costruire scogliere, atolli e piccole isole, la cui storia è facilmente leggibile sulle Dolomiti, l’unico arcipelago fossile al mondo.
Questo periodo fu caratterizzato anche da un altro importante fenomeno che incise sulla storia delle Dolomiti Patrimonio UNESCO: il vulcanismo. Per un lungo periodo forti eruzioni interessarono l’area tanto che lave e rocce vulcaniche seppellirono e modificarono le scogliere presenti. 236 milioni di anni fa, nel Ladinico, i vulcani si spensero, vennero erosi, le loro rocce andarono a depositarsi in mare e gli organismi poterono di nuovo dar vita a nuove scogliere coralline: si formò così una vasta piana costiera.

Dolomiti, Patrimonio Unesco: http://www.urbanistica.provincia.tn.it/binary/pat_urbanistica/dolomiti_unesco/Brochure_Dolomiti_Unesco_ITA.1306137347.pdf

Foto di Museo Rinaldo Zardini

I Dinosauri

L'arrivo dei dinosauri
228 milioni di anni fa, nel Norico, la regione dolomitica sprofondò nuovamente nel mare, favorendo così la formazione di depositi carbonatici. È in questo periodo che i dinosauri iniziarono a popolare questa piana, come ben testimoniato dal ritrovamento recente di diverse orme. Tra 210 e 190 milioni di anni fa, tra Triassico e Giurassico Inferiore, ci fu una nuova fase di inabissamento con nuovi accumuli di calcari di mare. Successivamente, tra Giurassico Superiore e Cretacico, quindi tra i 170 e i 65 milioni di anni fa, ci fu un massiccio deposito di sedimenti di calcari fini e marne (roccia sedimentaria composta da argilla e carbonato di calcio).
Alla fine del Cretacico, questi stessi sedimenti, a causa dello scontro tra Europa ed Africa, iniziarono ad emergere e a diventare una catena montuosa. In questo periodo i movimenti tettonici della terra furono molto intensi, ma non sulle Dolomiti, il che fa capire ancora una volta come tali montagne siano davvero uniche e speciali.

Le testimonianze

Il ritrovamento delle tracce di dinosauri
A testimoniare il ritrovamento di tracce di dinosauri fu il naturalista Vittorino Cazzetta che nella prima metà degli anni '80, che aveva osservato sulla superficie di strato di un blocco di dolomia principale delle file di "coppette incavate" per le quali era difficile dare lor una spiegazione di origine non legata ad attività animale, per quanto al quel tempo in Italia non erano ancora note tracce o resti fossili ascrivibili con certezza a dinosauri in Italia. Il loro riconoscimento e conferma avvenne dopo che fotografie della piastra furono sottoposte al giudizio degli studiosi della fondazione Ligabue e la scoperta fu ufficializzata nel 1984 con la pubblicazione nel volume "Sulle orme dei dinosauri".