La panificazione in casa era possibile nei forni domestici con la bocca nella cucina ed il forno panciuto nella stua, che nella stagione fredda riscaldava l'ambiente.
Il primo panificio pubblico fu aperto a San Vito solo nel 1912. Questo lavorava la farina dei privati cuocendo loro il pane e trattenendosi una piccola quantità a pagamento del servizio.
Altro cereale che veniva coltivalo era l'orzo, che sostituiva nelle minestre il riso, allora raso e costoso. La minestra d'orzo era il piatto del giorno in alternativa con la polenta. Con l'orzo si preparava anche una pozione chiamata cafè de orze che era la bevanda per la colazione.
Ultima fra le coltivazioni la canapa, non solo per i bisogni della tessitura ma anche per cavarne l'olio. Il filato di canapa serviva a confezionare le ruvide lenzuola, teli domestici, stoffe.
Negli orticelli poi le massaie coltivavano qualche verdura, i piselli, le rape bianche, le barbabietole rosse, il papavero.